Nota critica di Giovanni Zavarella Assisi 2012

Nota critica di Giovanni Zavarella Assisi 2012

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“La pittura è bellezza creaturale che riconcilia l’uomo in cammino verso “virtù e conoscenza”. La pittura emozione positiva che aiuta l’uomo a strappare, ò bouche bèé, dal caleidoscopio dell’arcobaleno dell’amore, le ragioni per vivere una dimensione esistenziale che sappia prescindere dal pragmatismo radente. La pittura è un bene immateriale che in tempi di scoramento ideale, di relativismo valoriale e di prepotente economicismo, propone rimandi ideali che altrimenti potrebbero non emergere dalla molteplicità di pseudo messaggi che investono perniciosamente l’uomo. Sovente i falsi profeti falsano la legittima esigenza di promuovere tra la gente la democrazia culturale, la democrazia artistica, senza le quali la democrazia dei diritti e dei doveri risulta monca e ferita. E in questo ambito di protesta – proposta si inserisce l’esito pittorico di Rosella Aristei.

L’artista che si è nutrita, da sempre, del messaggio d’armonia cosmica di Francesco d’Assisi e della lezione di un mirabile paesaggio che sommuove l’animo e il cuore di tutti gli uomini di buona volontà, visualizza, per il tramite di una distribuzione cromatica di rara sapienza tonale e dalla dinamica increspatura materica ,una risultanza pittorica di particolare fascino che mentre si avvale di una tessitura grammaticale d’impianto indiscusso, dall’altro si impreziosisce di rimandi colti, mai abusati. I suoi esiti artistici sono occhio dell’anima stupita. Le sue accattivanti tavolozze propongono una terapia del dentro e del fuori.

Le sue soluzioni paesaggistiche sono carezze d’amore per chi soffre il dilemma, il contrasto, la negazione del mondo della bellezza.

Rosella Aristei sprigiona dalle sue tele un soffio vitale per chi vuole esorcizzare le ombre della notte barbarica e l’oscurantismo spirituale. Il suo colore, fine e raramente mezzo, esercita una terapia coloristica di grande fascino estetico. Rosella Aristei, personalità poliedrica di rimando rinascimentale, laddove insorgeva l’unità delle categorie artistiche, predispone le sue esposizioni mai isolate dai contesti dell’altrui linguaggio espressivo. Tende a soddisfare l’urgenza di un’anima che anela, sì alla pittura, ma anche alla parola poetica recitata, alla nota musicale animata, sempre sertate alla simbologia culturale. Dal che la sua tavolozza trae non tanto la preziosità espressiva ma un determinato valore aggiunto, suscitando magie e atmosfere coinvolgenti e stati d’animo in full immersion di bellezza.

Tutto ciò con un processo tecnico – coloristico di dissolvenza del reale in una tensione progettuale di straordinaria essenzialità espressiva, contigua all’astrazione. Le sue mostre, mai si esauriscono in una scontata vernice e in una manifestazione linguistica degli “stenterelli” di memoria romantica intellettuale e un angolo di osservazione di indiscussa ampiezza. Rosella Aristei, dalla curiosità intellettuale sempre accesa e mai erosa dalle vicissitudini del quotidiano, non si rifugia nella turris eburnea del successo, ma sposta sempre più avanti e più in alto l’asticella della sua conoscenza.

Non si adagia mia sul proprio e altrui vissuto. È sempre in cammino per intercettare l’amore della/alla vita. Donum della scintilla sapienziale di Dio. La sua arte in mostra è sempre e comunque foriera di forti sensazioni visive e di sommovimenti emozionali e rappresenta, per le parti figurative del territorio umbro (e non solo), un evento culturale a tutto tondo, dove le arti si incontrano non per esaurire ed esaurirsi, ma semplicemente per aumentare la profondità e l’ampiezza della bellezza di cui la società contemporanea, affamata ed assetata, ne avverte l’urgenza. Grazie Rosella per tanta gratuita bellezza”.

Assisi, Settembre 2012

GIOVANNI ZAVARELLA